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Sinagoga
La Sinagoga attuale è testimonianza della rinascita ottocentesca della vita ebraica a Napoli, bisogna però ricordare che la presenza ebraica in questa città è ben più antica e risale al I sec. a. e. v. , come dimostrano le numerose tracce presenti nel tessuto urbano della città e nella toponomastica
Fu istituita nel 1864 per l'interessamento di Adolph Carl von Rothschild e di Samuele Salomone Weil; una precedente sinagoga, fondata nel 1153 e situata nell'antico quartiere ebraico della Giudeca di San Marcellino, fu distrutta dopo la prima espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli, avvenuta nel XVI secolo.
L'attuale sinagoga napoletana è costituita da due ambienti a pianta rettangolare separati da un arco.
All'entrata sono poste due statue di marmo: una commemora Dario Ascarelli, il presidente della comunità che comprò gli edifici per la sinagoga nel 1910, mentre l'altra commemora la deportazione degli ebrei napoletani durante la seconda guerra mondiale.
La sala delle conferenze fu riaperta dopo lavori di restauro terminati nel 1992 con il contributo del Ministero dei Beni Culturali. Nell'ottobre del 2006 alcuni sconosciuti disegnarono quattro svastiche sui muri del palazzo della sinagoga, accompagnate da alcune frasi inneggianti a Hitler. Questa azione provocò un forte sdegno da parte della comunità ebraica e delle istituzioni che condannarono il gesto.
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