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Itinerari a Napoli - Dal Vesuvio alla Penisola Sorrentina

Dal Vesuvio alla penisola sorrentina

Un itinerario che abbraccia luoghi di grande valore, siti archeologici, aree naturali, spiagge incantevoli e centri urbani di fama internazionale. Torre Annunziata, che conserva negli scavi di Oplonti le sue antiche vestigia. Castellamare di Stabia, nota per le cure termali e le incantevoli spiagge. Vico Equense, con i suoi panorami mozzafiato, riserva sorprese culinarie indimenticabili. Passando per Piano e Sant’Agnello si arriva a Sorrento, una delle mete preferite del turismo internazionale. A pochi passi gli scavi di Pompei e di Ercolano e per chi ama la natura il Parco del Vesuvio e il Monte Faito, raggiungibile con la funivia.

In pochi chilometri, percorribili con l’antica circumvesuviana, si snoda un susseguirsi di luoghi adatti a tutti i gusti!

 

 

Parco del Vesuvio

Con la sua inconfondibile linea, il Vesuvio cinge e sovrasta il golfo di Napoli.

Come una divinità terrorizza e seduce allo stesso tempo. Un magnetismo in grado di scatenare emozioni di tutti i tipi. Scalare il grande cono, passeggiare per i fiumi di lava, percorrere uno dei 9 sentieri o semplicemente respirare l’aria del Vesuvio è una esperienza irrinunciabile per chi decide di visitare Napoli e la Campania.

Il parco Nazionale del complesso vulcanico Somma - Vesuvio, istituito nel 1995, interessa una vasta area di 8.482 ettari, 13 comuni, un’area riserva di biosfera dell’Unesco e una riserva forestale nazionale. Quello che oggi possiamo ammirare è il frutto di un’intensa attività vulcanica esplosiva che 400.000 anni fa ha forgiato strato su strato il Vesuvio. Il Monte Somma, l'area vulcanica più antica, e il Vesuvio, con il suo cratere di 650m di diametro, sono separati dalla valle del Gigante dove sono visibili le colate laviche e le favolose Piante Pioniere. La ricchezza dei minerali e la vicinanza del mare hanno favorito la fertilità dei terreni della zona: albicocche, pesche, gelsi, i famosi pomodorini e le pregiate uve alcuni dei prodotti unici che questa terra ci regala. Lo spettacolo delle ginestre in fiore sulle sue pareti, in primavera, e la cima innevata che lascia perfettamente scorgere la linea del cratere in inverno basterebbero per eleggere il Vesuvio una delle 7 meraviglie del mondo.

 

Il Museo di Ercolano, il Mav

Il MAV, uno dei più recenti progetti museali nati nella regione, è dei più grandi musei virtuali al mondo. Si sviluppa per una superficie di oltre 1500 mq, mentre il piano superiore è dedicato a mostre, eventi e servizi. Le più moderne tecnologie sono utilizzate a supporto di un'esperienza che accompagna il visitatore nella vita delle città vesuviane prima della distruzione per l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. . La narrazione del passato non è affidata alla presentazione di reperti archeologici, ma a un percorso multisensoriale che si sviluppa tra installazioni multimediali, filmati, suggestioni, schermi e proiezioni olografiche, voci, suoni, luci, esperienze tattili, ricostruzioni tridimensionali, realizzazioni in realtà virtuale tra cui un rarissimo esempio di CAVE (“Caverna”), un ambiente tridimensionale in cui il visitatore è completamente immerso tra i giardini e le case di Pompei, Stabia ed Ercolano.

Gli Scavi di Ercolano

La fondazione mitica di Ercolano è attribuita da Dionigi di Alicarnasso a Eracle di ritorno dalla Spagna. La sua superficie era di circa 20 ettari, per una popolazione di circa 4000 abitanti. Dalla prima metà del IV sec. a.C., l’impianto urbano era articolato su tre decumani e cinque cardini, ancora non tutti completamente scavati. Durante l’età di Augusto furono costruiti o profondamente restaurati molti edifici pubblici, quali il Teatro, la Basilica di M. Nonio Balbo, l'acquedotto, la rete delle fontane pubbliche e dei castella aquarum, i templi dell'Area sacra, le Terme Suburbane, le Terme Centrali, la Palestra. Dopo il terremoto del 62 d.C., Vespasiano finanziò il restauro della cosiddetta Basilica e del tempio della Magna Mater. Diversamente da Pompei, nel 79 d.C., fu ricoperta da una fiumara di fango piroclastico per un’altezza di circa 20m circa che ha consentito una perfetta conservazione anche dei materiali organici (vegetali, tessuti, legno, etc.).

 

Scavi di Stabia

Le origini della città di Stabiae (oggi Castellammare di Stabia) risalgono al VII sec. a.C., con la presenza di traffici commerciali etruschi, greci, sanniti e, poi, romani. Nell’89 a.C., la città fu distrutta da Silla e fu poi definitivamente sepolta dall'eruzione del Vesuvio (79 d.C.). Sul ciglio settentrionale del poggio di Varano sono stati ritrovati i resti di numerose ville residenziali in posizione panoramica, con vasti quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati. Tra queste sono visitabili tre ville non ancora completamente indagate: 'Villa S. Marco', con i suoi 11.000 mq, rapprersenta una delle più grandi tra le ville romane a carattere residenziale; 'Villa Arianna', la più antica, deve il nome alla grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta nella parete di fondo del triclinio; il 'Secondo complesso' del Varano, affiancato alla precedente, i cui pavimenti asportati in epoca borbonica decorano oggi i pavimenti del Museo Nazionale Archeologico di Napoli.

 

 

 

 

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